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22 agosto 2011

Giona 2: 1-11
Giona riscopre la fede

Predicazione del Past. Claudio Pasquet

(La predicazione non è riprodotta nella sua integralità, perché non ne esiste una copia scritta né la registrazione vocale.
Di seguito troverete le note che hanno fatto da guida alla predicazione)

Il testo biblico
1 Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona: Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti.2 Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse:3 «Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce. 4 Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto. 5 Io dicevo: "Sono cacciato lontano dal tuo sguardo! Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?" 6 Le acque mi hanno sommerso; l'abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa. 7 Sono sprofondato fino alle radici dei monti; la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! 8 Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. 9 Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; 10 ma io ti offrirò sacrifici, con canti di lode; adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore». 11 E il Signore diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.

oooOooo

Riassunto: un uomo tenta di organizzare la sua vita lontano da Dio e fuggendo da lui. Non può però evitare i guai, i pagani e il Dio che s'interessa a Lui. E si ritrova nel mare:
luogo infido per gli ebrei che non furono mai marinai;
luogo di insidie: sotto quella superficie vi sono i grandi mostri marini... Il peggior incubo per un ebreo e tale incubo si realizza: il pesce lo inghiotte.    
È un racconto allegorico e simbolico, una leggenda scritta da Israele dopo l'esilio in Babilonia e la diaspora. Non ci inghiottiranno tutti questi problemi e tutti questi pagani?
Ci penso spesso a questa crisi che sembra inghiottirci e toglierci prospettive: povertà, tagli, crisi economiche, i ricchi sempre più ricchi, i poveri più poveri, gli USA in bancarotta, i  ticket.
Viaggiavamo felici verso la ricchezza di Tarsis e  invece no! Eccoci ripiombare nell'incubo.
I nostri figli emigrano e non serve che abbiano studiato… e forse anche i nostri risparmi finiranno nel buco delle crisi.

Giona sprofondato nei suoi incubi, riscopre la fede, e ci indica tre gradini da percorrere:

1. Dio resta la tua speranza anche nel più nero abisso della disperazione, ricordati di Lui!
 
2 Dal ventre del pesce Giona pregò il SIGNORE, il suo Dio, e disse: 3 «Io ho gridato al SIGNORE, dal fondo della mia angoscia,ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce.

È nei guai, Dio non parla, il pesce lo ha inghiottito e lui dice che il Signore lo ha ascoltato?
Giona riscopre la parola dei Salmi, la fede che gli è stata tramandata dai credenti prima di lui. Una storia di fede e di fiducia gli riaffiora alle labbra.
Ieri ho parlato dei 150 anni a Rorà, oggi a Pramollo, nelle Scuole valdesi... Che bagaglio enorme di fede in Dio.. e come lo stavamo buttando via per andare a Tarsis. I pagani?
Pazienza, se il futuro è assicurato!
E invece no, rieccoti nel mare, nel ventre del mostro, senza certezze! Bestemmiare Dio e la sorte.... o riscoprire la preghiera della fiducia, sapendo che Dio agirà.  Anzi sta già agendo, tu non sai ancora come e dove, ma lo puoi confessare, come Giona: "Ho gridato ed egli m'ha risposto!" ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! 8 Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore.
 2. A Dio puoi confidare, ripetere, gridare tutte le tue angosce profonde
"Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto. Io dicevo: "Sono cacciato lontano dal tuo sguardo! Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?"Le acque mi hanno sommerso; l'abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa. Sono sprofondato fino alle radici dei monti; la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre".

Giona non fa il duro con Dio, sa che nella storia, anche quella brutta e infelice, Dio è presente. E non come spettatore, ma come il Signore della Storia e delle storie personali, grandi e piccole.
Spesso non la comprendiamo questa storia, non riusciamo a vederla, siamo piccoli, o preoccupati o nel dolore.
Questo non vuol dire che il Signore non ascolti il nostro grido.
Troppo spesso ricadiamo nella fede che Lutero ha combattuto: "Caro Dio io ti do se tu mi dai...";  il mercato fatto di voti, ricatti, indulgenze... Qui ci viene ricordato che anche nel destino più atroce, Dio è Signore, Dio ascolta, Dio agisce... Ubi et quando visum est Deo. Come e quando piace a Dio, amavano ripetere i riformatori.
3. Dio va onorato rifiutando gli idoli, facendogli offerte, lodandolo e compiendo la nostra vocazione
"…e la mia preghiera è giunta fino a te,nel tuo tempio santo. 9 Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; 10 ma io ti offrirò sacrifici, con canti di lode; adempirò i voti  che ho fatto. La salvezza viene dal Signore».

Idoli che hanno tentato Giona e lo hanno fatto sprofondare.
Idoli vani che ci hanno tentati e fatti allontanare dal Signore. Nelle paure li cerchiamo illudendoci che ci diano sicurezza.
A volte sono la risposta sbagliata a problemi reali: Norvegia, immigrazione, folle idolatra....
Lode a Dio: il perdono di quella ragazzina che ha avuto i due genitori uccisi...

Giona è così povero da non sapere neppure se ha ancora una vita, ma basa la sua fede futura sul dare a Dio. Siamo disposti a dare, doni e lode. O ormai la nostra fede è ridotta a un pretendere da Dio? E la vocazione?
Vedremo la prossima settimana che, come per Giona, non è necessariamente bisogno di perfezione!
Amen.


Torre Pellice, 31.07.2011                       Claudio Pasquet

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