Translate

15 aprile 2011




Matteo 21:1-11
Gesù entra in Gerusalemme


Breve riflessione di Aldo Palladino




Il testo biblico
1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2 dicendo loro: «Andate nella borgata che è di fronte a voi; troverete un'asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me. 3 Se qualcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà».
4 Questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta:
5 «Dite alla figlia di Sion:
"Ecco il tuo re viene a te,
mansueto e montato sopra un'asina,
e un asinello, puledro d'asina"».
6 I discepoli andarono e fecero come Gesù aveva loro ordinato; 7 condussero l'asina e il puledro, vi misero sopra i loro mantelli e Gesù vi si pose a sedere. 8 La maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; altri tagliavano dei rami dagli alberi e li stendevano sulla via. 9 Le folle che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: «Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!»
10 Quando Gesù fu entrato in Gerusalemme, tutta la città fu scossa, e si diceva: «Chi è costui?» 11 E le folle dicevano: «Questi è Gesù, il profeta che viene da Nazaret di Galilea».

oooOooo
Siamo alle fasi finali della vita di Gesù. Gerusalemme è la sua ultima tappa, la città in cui sarà innalzato sulla croce come "il re dei Giudei" (Mt. 27:37). Egli sapeva cosa avrebbe dovuto affrontare, ma non si è fermato. Risoluto, è andato avanti, rispettando la legge e i profeti. Aveva detto che " neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto" (Mt. 5:18) e, in effetti, Egli è colui che adempie la volontà di Dio compiendola nei minimi particolari. È Lui l'uomo perfetto che realizza come nostro sostituto ciò che noi, miseri e deboli umani, non avremmo mai potuto compiere.
Così, anche in questa occasione, per entrare in Gerusalemme, Egli sa che di lui aveva parlato il profeta Zaccaria (9:9), di cui l'evangelista Matteo riporta integralmente la citazione: "Dite alla figlia di Sion: "Ecco il tuo re viene a te, mansueto e montato sopra un'asina, e un asinello, puledro d'asina".
Nei quattro vangeli, la narrazione dell' ingresso di Gesù in Gerusalemme presenta particolari diversi, ma nella sostanza concordano sul ruolo di questo re, che non risponde ai canoni umani di un re equipaggiato con armi e sostenuto da una cavalleria o da un esercito bellicoso pronti alla guerra. Egli entra in Gerusalemme, città di pace, recando pace e salvezza. È un re mansueto, che alza la voce solo per pregare e per schierarsi a difesa di coloro che subiscono le angherie e i soprusi dei potenti. Non cavalca un cavallo reale, ma un'asina o un puledro, simbolo di pace, su cui sono stati appoggiati i mantelli dei discepoli.
E mentre avanza per le vie di Gerusalemme, una folla si accalca davanti e dietro Gesù, chè è acclamato con un'espressione messianica: "Osanna al Figlio di Davide!...". Osanna, nel suo significato originario, ha il senso di "Salva ora!", per cui è imprecazione, una richiesta di salvezza immediata. Ma il significato nel testo è di "alleluia", di lode.
L'altra espressione: "…Benedetto colui che viene nel nome dell'Eterno" proviene dal Salmo 118:26, utilizzato da coloro che partecipavano alle celebrazioni del Tempio.
Applicata a Gesù, questa espressione ci induce a riflettere come la chiesa primitiva abbia colto in molti passi profetici dell'Antico Testamento un esplicito riferimento a Gesù, che è l'unico che viene nel nome dell'Eterno, cioè con pieni poteri e autorizzato da Dio.
L'evangelista Matteo mette in risalto che l'arrivo di Gesù a Gerusalemme fa notizia e scuote la città. Non tutti sono a conoscenza della fama che lo circonda, perché molti chiedono: "Chi è costui?". I discepoli sanno chi è (fino ad un certo punto) e che cosa ha fatto il loro Maestro; forse alcuni della folla hanno visto i miracoli di Gesù. Gli scribi e i farisei sono preoccupati della sua dottrina e dell'appoggio che riceve dal popolo, ma molti non sanno molto di lui.
Così la città è in subbuglio. Gerusalemme è divisa sul personaggio Gesù. Anche ai nostri giorni  Gesù è motivo di divisione, di contradditorio, di contrasti, e spesso di persecuzione e morte. Ma non dobbiamo disperare. Gesù non ha bisogno della nostra approvazione per essere il Salvatore del mondo, il Signore dei signori e il Re dei re. Il suo messaggio resta sempre lo stesso, con la forza disarmante di un amore profondo per tutta l'umanità, nonostante l'opposizione di chi non ne ha ancora compreso la validità e la preziosità.
Egli è andato diritto alla croce e non si è voltato indietro. È andato avanti fino in fondo per te e per me, per tutti. Essergli riconoscenti è il minimo che possiamo fare!

                                                                  Aldo Palladino

1 commento:

Vicinanza Domenico ha detto...

Grazie per le tue riflessioni. Dio ti benedica
Domenico Vicinanza