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23 novembre 2010

Giuda 1-16

La fede minacciata

Breve riflessione di Aldo Palladino

Il testo biblico

1 Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, ai chiamati che sono amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo: 2 misericordia, pace e amore vi siano moltiplicati.

3 Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. 4 Perché si sono infiltrati fra di voi certi uomini (per i quali già da tempo è scritta questa condanna); empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo.

5 Ora voglio ricordare a voi che avete da tempo conosciuto tutto questo, che il Signore, dopo aver tratto in salvo il popolo dal paese d'Egitto, fece in seguito perire quelli che non credettero. 6 Egli ha pure custodito nelle tenebre e in catene eterne, per il gran giorno del giudizio, gli angeli che non conservarono la loro dignità e abbandonarono la loro dimora. 7 Allo stesso modo Sodoma e Gomorra e le città vicine, che si abbandonarono, come loro, alla fornicazione e ai vizi contro natura, sono date come esempio, portando la pena di un fuoco eterno.

8 Ciò nonostante, anche questi visionari contaminano la carne nello stesso modo, disprezzano l'autorità e parlano male delle dignità. 9 Invece, l'arcangelo Michele, quando contendeva con il diavolo disputando per il corpo di Mosè, non osò pronunciare contro di lui un giudizio ingiurioso, ma disse: «Ti sgridi il Signore!» 10 Questi, invece, parlano in maniera oltraggiosa di quello che ignorano, e si corrompono in tutto ciò che sanno per istinto, come bestie prive di ragione. 11 Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si sono gettati nei traviamenti di Balaam, e sono periti per la ribellione di Core.

12 Essi sono delle macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi; nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi d'autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; 13 onde furiose del mare, schiumanti la loro bruttura; stelle erranti, a cui è riservata l'oscurità delle tenebre in eterno.

14 Anche per costoro profetizzò Enoc, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi 15 per giudicare tutti; per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà da loro commesse e di tutti gli insulti che gli empi peccatori hanno pronunciati contro di lui».

16 Sono dei mormoratori, degli scontenti; camminano secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce cose incredibilmente gonfie, e circondano d'ammirazione le persone per interesse.

***

Gli gnostici

Giuda, fratello di Gesù e di Giacomo e autore di questa lettera, suona il campanello d'allarme per la presenza nella comunità giudeo-cristiana di falsi dottori dei quali è difficile precisare l'identità. Dalla descrizione che ne fa, tuttavia, potrebbe trattarsi di gnostici, personaggi che ritenevano di poter pervenire alla visione del divino, del vero, e alla personale salvezza attraverso la via della gnosi (= conoscenza), una conoscenza distorta di Cristo, la cui incarnazione e morte erano da intendersi puramente simboliche.

Giuda li considera infiltrati, empi che volgono in dissolutezza la grazia di Dio e negano l'unico Padrone e Signore Gesù Cristo (4).

Sono falsi fratelli entrati nelle assemblee dei cristiani fingendo di essere dalla loro parte, mentre in realtà sono degli oppositori ed avversari. La loro azione distorce e perverte l'evangelo della grazia e della libertà, perché nega la sovranità di Gesù Cristo e sul piano morale giustifica ogni sorta di atti immorali.

Gli avversari di oggi

Non esiste vita cristiana autentica e testimonianza fedele senza avversari, anche nella chiesa attuale. Essi non sono necessariamente dei nemici, ma sono intolleranti e critici nei confronti della fede, disposti a schierarsi sempre contro. Oggi la loro presenza è accettata per l'accentuato relativismo che è diffuso in ogni ambito culturale. Neanche le chiese vi si sono sottratte. Infatti, esse ne sono permeate a tal punto che ogni idea e/o condotta, anche la più estroversa, sembra dover trovare ospitalità e accoglienza. La libertà - si dice - in fondo è personale e nessuno può entrare nella sfera privata dell'altro e giudicare. Una tale libertà è legittima, ma se mina la fede cristiana e minaccia la fedeltà alla parola di Dio e la sua testimonianza, deve essere ricondotta dentro quelle regole che sono alla base del funzionamento della chiesa.

Credo che occorra stare attenti. La comunità cristiana ha il mandato di annunciare l'evangelo della misericordia e della grazia a tutti, di accogliere chi è debole nella fede, ma non ha il mandato di fare sconti per quanto concerne i fondamenti della fede cristiana rivelati nella Scrittura. A nessuno.

Aldo Palladino

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