Salmo 4
Fiducia in Dio
Breve riflessione di Aldo Palladino
Il testo biblico
1 Quand'io grido, rispondimi, o Dio della mia giustizia;
quand'ero in pericolo, tu m'hai liberato;
abbi pietà di me ed esaudisci la mia preghiera!
2 O figli degli uomini, fino a quando si farà oltraggio alla mia gloria?
Fino a quando amerete vanità e andrete dietro a menzogna? [Pausa]
3 Sappiate che il SIGNORE si è scelto uno ch'egli ama;
il SIGNORE m'esaudirà quando griderò a lui.
4 Tremate e non peccate;
sui vostri letti ragionate in cuor vostro e tacete. [Pausa]
5 Offrite sacrifici di giustizia,
e confidate nel SIGNORE.
6 Molti van dicendo: «Chi ci farà vedere la prosperità?»
O SIGNORE, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto!
7 Tu m'hai messo in cuore più gioia di quella che essi provano
quando il loro grano e il loro mosto abbondano.
8 In pace mi coricherò e in pace dormirò,
perché tu solo, o SIGNORE, mi fai abitare al sicuro.
Preghiera di Davide
Il re Davide prega e questa sua preghiera diventa anche un canto, un salmo. Egli sa che Dio ascolta e risponde. L'ha sperimentato il popolo d'Israele nel deserto, che ha visto l'intervento di Dio che lo ha liberato dai nemici, dalla durezza del deserto, della fame e della sete. Ma ne ha fatto l'esperienza anche Davide, che nel corso della sua vita è stato preservato da macchinazioni, ribellioni, intrighi, lotte di palazzo (Saul, Absalom – nemici interni) e da popoli (Filistei e altri) animati dal desiderio di conquista (nemici esterni) (1 Sam 23:26-29).
Davide prega perché trova conforto nell'incontro con Dio, "Dio di giustizia" (1) e Dio che ama, due attributi di Dio che spiegano fondamentalmente la relazione e il riconoscimento dell'uomo (3) e, dunque, la prossimità di Dio a tutta l'umanità.
Di queste due caratteristiche di Dio, giustizia e amore, Davide diventa testimone verso i suoi nemici, che hanno bisogno di una parola buona che li riconduca a Dio.
Come tante persone dei nostri giorni, Davide sa che essi sono impregnati di un materialismo sfrenato, che pensano solo al benessere e al guadagno (prosperità, grano e mosto, come si esprimono i vv 6 e 7) e che hanno bisogno di esaminare la loro triste e reale condizione alla luce di Dio.
Davide prega per i suoi nemici e li esorta ad abbandonare la vanità e la menzogna, (2) per ricercare la gloria di Dio nella loro vita.
La sua fiducia in Dio è totale. Egli sa che lo scopo della nostra vita è di dare il giusto valore alle cose materiali, né di più né di meno, di non pensare ad accumulare il superfluo, né di investire tutto il nostro tempo per perseguire beni che non durano e che, per giunta, siamo destinati a lasciare.
Per vivere in pace e serenità, pur svolgendo il nostro dovere secondo la responsabilità che ci è stata affidata, occorre riconoscere e ricercare la presenza di Dio ogni giorno. Dio deve diventare il nostro amico a cui confidiamo tutto di noi: paure, tristezze, peccati, pensieri sbagliati e ogni problema esistenziale. E ogni insicurezza sparirà dalla nostra vita.
Davide lo ha realizzato. Penso che anche noi possiamo farlo, con l'aiuto dello Spirito Santo.
Aldo Palladino
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