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22 maggio 2010


Atti 2, 1-21

PENTECOSTE, LA FESTA DELL'EFFUSIONE DELLO SPIRITO SANTO

Una riflessione di Aldo Palladino

 

 

 

Il testo biblico

1 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. 2 Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov'essi erano seduti. 3 Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. 4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.
5 Or a Gerusalemme soggiornavano dei Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo. 6 Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7 E tutti stupivano e si meravigliavano, dicendo: «Tutti questi che parlano non sono Galilei? 8 Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? 9 Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, 10 della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, 11 tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». 12 Tutti stupivano ed erano perplessi chiedendosi l'uno all'altro: «Che cosa significa questo?» 13 Ma altri li deridevano e dicevano: «Sono pieni di vino dolce».

14 Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così:
«Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo, e ascoltate attentamente le mie parole. 15 Questi non sono ubriachi, come voi supponete, perché è soltanto la terza ora del giorno; 16 ma questo è quanto fu annunciato per mezzo del profeta Gioele: 17 "Avverrà negli ultimi giorni", dice Dio, "che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno,i vostri giovani avranno delle visioni,e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. 18 Anche sui miei servi e sulle mie serve, in quei giorni, spanderò il mio Spirito, e profetizzeranno. 19 Farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra, sangue e fuoco, e vapore e fumo. 20 Il sole sarà mutato in tenebre, la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore. 21 E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato".

 

 

***

 

Contesto

L'evangelista Luca apre gli Atti degli Apostoli con una promessa ed una precisazione.

La promessa: "Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni" (At. 1,5).

La precisazione: alla domanda dei discepoli: "È in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?" (Atti 1,6), risponde: "Non spetta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità. Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra" (Atti 1,8). È evidente che Gesù corregge i desideri dei discepoli di conoscere il futuro di Israele, cioè il loro futuro, riportandoli all'attualità della loro vocazione missionaria. Non il futuro deve essere l'oggetto delle nostre preoccupazioni, ma l'oggi dell'evangelo e della predicazione. Non visionari, ma testimoni.

 

Pentecoste, una festa antica

Non è una festa nata oggi. È nata nella lontanissima tradizione giudaica come festa della mietitura o festa delle Settimane o festa di Pentecoste (Es. 23,16). Ed è una delle tre feste, con la Pasqua e la festa della raccolta o dei Tabernacoli, durante le quali il popolo d'Israele deve presentarsi davanti a Dio nel luogo da lui indicato.

Festa agricola, dunque, che diventa occasione di gioia e di ringraziamento per esprimere a Dio lode e riconoscenza recando le primizie dei prodotti della terra.

In Numeri 28, 26-31, il rituale è più complesso, perché oltre alle primizie della terra si sacrificano anche degli animali.

In Levitico 23, 15, dove sono elencate le sette feste solenni di Israele, la Pentecoste è chiamata festa delle settimane, perché è celebrata all'indomani del 49° giorno dopo la Pasqua. Grande giorno di festa: anche qui si portano le primizie, oblazioni e si sacrificano animali. Ovviamente non si lavora.

In occasione della Pentecoste, come durante le altre feste, tutti dovevano partecipare alla gioia, anche i servi, gli stranieri, gli orfani e le vedove. Nessuno doveva essere escluso (Deut. 16,11-12).

 

Successivamente (almeno dal II sec. a.C.), la festa di Pentecoste divenne il giorno del ricordo in cui la Legge era stata data al Sinai, una cinquantina di giorni dopo l'uscita dall'Egitto (Es. 19, 1-16).

 

 

Pentecoste, inizio della missione

È nel giorno di Pentecoste che avviene l'evento straordinario della discesa dello Spirito Santo su tutti i discepoli e giudei riuniti nella "camera alta", il cosiddetto cenacolo, a Gerusalemme. I segni esteriori dello Spirito Santo sono: un suono dal cielo come di vento impetuoso (2) e lingue come di fuoco che si dividevano su ciascuno di loro (3). Il risultato è che tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue (4), tanto che tutti gli stranieri presenti a Gerusalemme percepivano nella loro lingua quello che essi dicevano. Il testo dice: "Li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue" (11). Una Babele al contrario, lì la confusione e la divisione dei popoli, qui la comprensione e il senso di unità, di unificazione.

Certo, di fronte ad un fatto del genere l'opinione pubblica è divisa sul significato da dare all'avvenimento. "Tutti si stupivano ed erano perplessi chiedendosi l'uno all'altro: "Che cosa significa questo?" (12). E non mancano i soliti critici e saccenti, che deridono e hanno la risposta pronta per denigrare: "Sono pieni di vino dolce" (13).

Ma Pietro si alza in piedi con gli undici e risponde a quella meschina accusa. Non è solo. Il gruppo dei discepoli è accanto a lui per sostenere la predicazione e la testimonianza di Pietro. Egli rievoca la profezia di Gioele 2:28-32, che aveva profetizzato che "negli ultimi giorni" Dio avrebbe sparso il suo Spirito su ogni persona. Questo ci fa pensare che Pietro credesse che l'effusione dello Spirito Santo era l'adempimento di quella profezia e, dunque, l'inizio di una nuova economia, l'attuazione della promessa del Signore Gesù dell'invio del Paracleto, l'altro consolatore, lo Spirito della verità che insegna e ricorda le cose dette (Gv. 14, 15-17. 25-26).

 

Il dinamismo dello Spirito Santo

Lo Spirito Santo è per giovani, vecchi, uomini e donne,  per chiunque invocherà il nome del Signore.

È lo stesso Spirito di Ezechiele 36,27 che crea e converte Israele. Spirito di Dio, unico, sovrano, che si muove nella piena libertà, imprevedibile come il vento, caloroso come il fuoco, che cambia i cuori e genera nuove creature.

La presenza dello Spirito Santo a Gerusalemme è solo l'inizio della Pentecoste, una festa che si svolge all'insegna del già e non ancora. Compiuta storicamente, questa festa è sempre in continua realizzazione, perché ogni nuova conversione è festa dello Spirito che è in azione. Ma anche festa delle comunità cristiane fedeli in cui lo Spirito si muove per sostenere la predicazione del vangelo di Gesù Cristo e non le filosofie umane che pongono Cristo ai margini della vita, se non lo estromettono del tutto. 

Il dinamismo dello Spirito Santo raggiunge increduli, superstiziosi, indifferenti, persone in ricerca, deluse e sfiduciate; li porta a conoscere il Cristo, vero Dio e vero uomo, e li aggiunge a quelli che alimentano il suo corpo, la chiesa.

Lo Spirito Santo rende liberi, perché è lo Spirito della verità che libera (Gv. 8,32).

Per questi motivi, possiamo dire che Pentecoste è la festa che può realizzarsi ogni giorno sia per chi è chiamato a predicarne la potenza, sia per chi ne ascolta la parola di speranza, di consolazione, di vita e di pace.

Dove c'è lo Spirito Santo cessano le divisioni, cadono i muri, e si realizza quello che diceva l'aposto Paolo: "Qui non c'è più Giudeo né Greco, né schiavo né libero, né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù" (Galati 3,28).

Le comunità in cui ha la presidenza lo Spirito Santo si riconoscono: comunità accoglienti, aperte, calorose nei rapporti umani, pronte all'evangelizzazione, ad aiutare chi è nel bisogno, che non hanno paura dell'altro, del diverso, comunità non diffidenti, comunità che amano studiare la Parola di Dio e che vivono in uno spirito di preghiera. Comunità in cui, quando tu entri, senti il profumo di Cristo.

Che lo Spirito Santo di Dio ci porti a ricercare la sua Pentecoste!

 

 

                Aldo Palladino

 

 

 

 

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