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27 gennaio 2025

Giornata della Memoria

27 Gennaio

Giornata della Memoria

Il dovere di ricordare per costruire un futuro di umanità e amore


Oggi, 27 gennaio, celebriamo la Giornata della Memoria, un momento dedicato al ricordo delle vittime dell'Olocausto. È un giorno in cui il mondo si ferma per riflettere su una delle pagine più oscure della storia dell'umanità, un capitolo che ha portato sofferenze inimmaginabili e che ci lascia un'eredità morale imprescindibile: non dimenticare mai.

La Shoah non è solo un evento del passato; è un monito perpetuo sui pericoli dell'odio, del pregiudizio e dell'indifferenza. Sei milioni di ebrei, insieme a milioni di altre vittime – rom, omosessuali, persone con disabilità, dissidenti politici, Testimoni di Geova – furono sistematicamente perseguitati e sterminati. Dietro questi numeri ci sono volti, storie, sogni infranti, famiglie spezzate.

Ricordare non è solo un atto di memoria storica, ma un imperativo morale e spirituale.

Le atrocità dell'Olocausto ci ricordano quanto sia essenziale riaffermare il valore della vita umana, creata a immagine e somiglianza di Dio. Ogni persona, indipendentemente dalla sua origine, religione, cultura o condizione, porta in sé una dignità unica e inviolabile. Come ci insegna il comandamento evangelico più grande, "Ama il prossimo tuo come te stesso" (Matteo 22:39), siamo chiamati a vivere in una solidarietà che abbatte i muri dell'odio e della divisione, costruendo ponti di pace e fratellanza.

L'accoglienza del diverso è una risposta concreta al richiamo dell'amore universale.
La Bibbia ci insegna a vedere nel prossimo non un estraneo, ma un fratello:

  • Dio stesso ammonisce il popolo d'Israele a non dimenticare di essere stati stranieri in terra d'Egitto (Levitico 19:34).
  • Cristo ci invita a riconoscere in ogni persona bisognosa la Sua stessa presenza: "Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Matteo 25:40).

In un mondo spesso segnato dalla chiusura e dall'indifferenza, la memoria della Shoah ci chiama a una conversione del cuore, affinché possiamo rispondere con amore laddove regna l'odio, e con solidarietà laddove c'è sofferenza. Ricordare le vittime significa anche impegnarsi per un mondo più giusto e pacifico, fondato su una fraternità che non esclude nessuno.

Il cammino verso un futuro di pace passa attraverso piccoli atti di accoglienza, di dialogo e di compassione.

  • Ricordiamo per imparare a custodire la vita: ogni vita umana è preziosa agli occhi di Dio.
  • Ricordiamo per riconoscere il valore del diverso: la diversità è una ricchezza, non una minaccia.
  • Ricordiamo per costruire la pace: solo nella fratellanza possiamo superare le divisioni che ci allontanano.

La Shoah ci insegna che il male prospera dove l'amore viene meno, ma anche che la luce dell'amore può spegnere le tenebre più profonde. Come disse Martin Luther King:
"L'oscurità non può scacciare l'oscurità; solo la luce può farlo. L'odio non può scacciare l'odio; solo l'amore può farlo."

Oggi non è solo un giorno per ricordare, ma per agire. Impegniamoci a essere strumenti di pace e testimoni di un'umanità rinnovata nell'amore. Solo così, custodendo il ricordo delle sofferenze del passato, potremo edificare un domani in cui la fraternità e la solidarietà non siano solo ideali, ma realtà vissute.

Perché il futuro si costruisce solo quando siamo disposti a fare i conti con il passato, e a farlo con un cuore aperto all'amore.

                                                                                              Aldo Palladino

 

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