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18 gennaio 2019





                                 SOCIETÀ MALATA

Una riflessione di Aldo Palladino

     

     Alcuni pensatori contemporanei, analizzando i mali della nostra società, affermano che il progresso industriale e tecnologico non è riuscito realizzare neanche uno dei suoi obiettivi di fondo, e cioè la felicità per tutti, la pace sociale, l'armonia dell'uomo con la natura. Essi sostengono, anzi, che l'umanità è destinata alla catastrofe, perché il modo di vivere dell'uomo, oggi più che in altri tempi, è  incentrato sullo sfrenato desiderio di possedere beni e potere, sullo spreco più che sul consumo razionalizzato, sull'egoismo. Infine, delineando una nuova etica, prospettano la possibilità di un nuovo atteggiamento dell'uomo verso la società e verso la natura tendente a ristabilire equilibri capaci di evitare la paventata catastrofe.

 L'uomo, dunque, è fortemente impegnato a ricercare delle soluzioni ai molti problemi che per la loro gravità si impongono alla società umana, primi fra tutti quelli della fame, della sovrappopolazione, del disordine ecologico, della mancanza di energia, delle guerre. Egli cerca alternative e correttivi, discute, studia, programma, sperimenta, ma i risultati  contraddicono tutti i buoni propositi di quei pensatori.
Perché mai questo?

Le cause
La Bibbia afferma che tutto questo avviene:
- perché gli uomini "pur avendo conosciuto Iddio, non l'hanno glorificato come Iddio, né l'hanno glorificato, ma si son dati a vani ragionamenti, e l'insensato loro cuore si è ottenebrato" (Rom. 1,21);
- perché l'uomo "confida nell'uomo" (Ger. 17, 5), non ricevendo per questo la benedizione di Dio; si appoggia sul proprio discernimento (Prov. 3, 5), subendo le conseguenze della sua limitatezza; continua a ripetere in modo arrogante: "Noi vogliamo camminare seguendo i nostri propri pensieri, e vogliamo agire seguendo la caparbietà del nostro cuore malvagio" (Ger. 18,12), attirandosi il giudizio di Dio.
     In sintesi, l'analisi che Dio fa dei problemi in cui si dibatte questa umanità si riconduce al fatto che l'uomo ha voluto sostituirsi in tutto e per tutto a lui. "Sarete come Dio" (Gen. 3, 5), aveva detto il serpente, ingannando l'intero genere umano. Da quel momento, l'uomo scrive la sua storia per essere come Dio, ma è la storia nel suo peccato e delle sue disastrose conseguenze.
     Disfacendosi di Dio e rifiutando Gesù Cristo, il Salvatore del mondo, la vera e unica soluzione a tutti i problemi, individuali e collettivi, l'uomo scade a bassi livelli di degradazione morale in una spaventosa condizione che lo spinge ad agire senza alcun freno per l'esaltazione del suo "io" (potere, prestigio, successo) per la sopraffazione del suo prossimo in vista di interessi soltanto personali.
     Dio individua la vera causa delle malattie di questa società malata non tanto in errori di impostazione ideologica o politica quanto nella condizione spirituale di ciascun uomo che Egli considera peccatore (Salmo 14, 2-3), ribelle (Is. 59, 13), incapace di fare alcun bene (Gen. 6, 5).

     Il rimedio
    È sulla base di ciò che Dio dichiara nella sua Parola che i credenti affermano di non confidare nei programmi e nelle prospettive di rinnovamento offerti dall'uomo.
     Per i cristiani "l'aiuto viene dall'eterno" (Salmo 121, 2) e Gesù è colui che l'ha portato in un modo perfetto dando la sua vita sulla croce e consentendo all'uomo di realizzare la pace con Dio (Col. 1, 20), la redenzione (Ef. 1, 7), di ottenere la liberazione dai peccati (Ap. 1, 5).
     Dio, e lui soltanto, offre in Gesù Cristo il vero rimedio a tutti mali spirituali, morali e materiali di questo mondo. Egli dice: "Lasci l'esempio la sua vita, e l'uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all'Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio che è largo nel perdonare (Ger. 55, 7).
Questo mondo non ha bisogno di uomini forti e sicuri di sé, che si credono onnipotenti, ma di uomini e donne che, mediante la fede, vivono una vita di fedeltà e di sottomissione alla Parola di Dio per la realizzazione di una comunità umana che persegue fini di pace, giustizia, amore e di grande solidarietà, secondo il progetto che Gesù ha disegnato con l'avvento del suo Regno.
  
                                                                                                     Aldo Palladino    

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